sabato 14 febbraio 2015

One billion Rising Revolution a Bologna: unit* contro la violenza

Oggi, San Valentino, è la giornata di #OneBillionRising: da 3 anni mobilitazione mondiale contro la violenza sulle donne. A Bologna: alle 14.30 ci ritroviamo in piazza Maggiore per prepararci; alle 15.00 Flash Mob; poi 15.15-16.00 Balliamo con il gruppo di percussioni brasiliane Afroeira; alle 16.00 ancora Flash Mob; alle 16.15-17.00 Drum circle con tamburi sciamanici e con il Labotatorio Sociale Afrobeat…

Alle 17.00 ancora Flash Mob; alle 17.15-18.00 Lezione aperta di samba con il gruppo di musica brasiliana Sambaradan; alle 18.00 ancora Flash Mob e dalle 18.15 Corteo da Piazza Maggiore al Parco della Montagnola (via Indipendenza). Alle 19.00 Festa di One Billion Rising Revolution al Parco della Montagnola all'aperto. Organizza la Casa delle donne per non subire violenza Onlus
Ricordiamo che oggi è anche la giornata di #LoStessoSi, campagna per uguali diritti promossa dalle associazioni gay. A loro tutta la nostra solidarietà. Una solidarietà dal di dentro: perché molte di noi siamo loro, e perché le discriminazioni che colpiscono loro sono frutto dello stesso patriarcato che colpisce noi
Eppure, #LoStessoSi è stata purtroppo organizzata, nelle piazze, senza coordinamento con #OneBillionRising. Approfittiamo quindi anche per lanciare un invito: facciamo più rete, uniamoci di più, non contrapponiamo diritti che sono, in tutto e per tutto, parte dello stesso diritto.

La Casa è un'associazione senza fine di lucro che, nata da un gruppo di donne femministe con il progetto di un centro antiviolenza in grado di accogliere e aiutare concretamente le donne  colpite da violenza, ha aperto il centro è aperto dal 1990, e ha ottenuto il riconoscimento giuridico nel 2010. Nel Centro d'accoglienza pubblico di via dell'Oro 3 a Bologna le donne possono trovare questi servizi:
colloqui telefonici;
colloqui individuali personali per progettare un percorso di uscita dalla situazione di violenza;
gruppi di sostegno;
informazione e consulenza legale;
accompagnamento ai servizi socio-sanitari;
sportello di orientamento e accompagnamento al lavoro;
sostegno alla genitorialità per madri, e per coppie di genitori le cui figlie minorenni subiscono violenza dal partner;
sostegno psicologico ai minori vittime di violenza.
Nel centro pubblico hanno inoltre sede il Settore formazione e il Settore comunicazione e promozione culturale per le attività di sensibilizzazione e diffusione.
Nelle Case rifugio le donne possono trovare ospitalità sole o con i/le loro figli/e minori durante il percorso di uscita dalla violenza.

giovedì 12 febbraio 2015

Stupro a Rende, il centro antiviolenza Lanzino denuncia slut-shaming nei confronti della donna


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A Rende in provincia di Cosenza una donna denuncia uno stupro e la reazione sessista di una parte della collettività non tarda a farsi sentire. Il processo sommario nei confronti della donna che ha denunciato è già cominciato. L’imputata è lei, le sue abitudini, il suo modo di vestire. Se nei confronti del presunto colpevole si chiede a gran voce (e a  ragione) che non si sbatta “il mostro” in prima pagina con tanto di foto, nome e cognome ma si attenda l’esito del processo, il verdetto nei confronti della donna da una parte della cittadinanza è stato già pronunciato ed è quello di colpevolezza.
Il Centro antiviolenza Roberta Lanzino ha espresso solidarietà alla vittima di stupro e a tutte le donne che si trovano a vivere una situazione di violenza e a subire vittimizzazione secondaria. Si chiama slut-shaming la dinamica sociale che si ripete ancora troppo spesso in queste circostanze, una sorta di lapidazione collettiva nei confronti delle donne che denunciano violenze e le parole possono essere pietre, lo sappiamo.
Se per affermare la colpevolezza dell’uomo aspettiamo che il processo abbia luogo e si analizzino fatti e prove, la colpevolezza di lei – dicono le donne dell’associazione Roberta Lanzino - è già decisa dalla voce maggioritaria dell’opinione pubblica, avvalorata di solito dall’evidenza dell’immoralità di lei, della sua faciloneria, della minigonna troppo corta, del tasso alcolico troppo elevato, dell’accento troppo straniero, del borsellino troppo vuoto, finanche della bellezza non proprio evidente (leggi; è anche brutta chi mai la toccherebbe. E se così fosse, dovrebbe ringraziare per le attenzioni). Il tutto contrapposto alla solida moralità e irreprensibilità di quel caro bravo ragazzo. A meno che, talvolta, non abbia anche egli un accento troppo straniero e un borsellino troppo vuoto”.
La violenza contro le donne è una fenomeno strutturale, trasversale ed  è una violazione dei diritti umani eppure non è ancora maturato profondamente nella coscienza collettiva quel cambiamento che possa far abbandonare i pregiudizi nei confronti di tutte coloro che la denunciano e la rivelano.
@Nadiesdaa