Izzat e Kismet/Honour and Fate: l'onore e il destino.. parole che si traducono, ancora per troppe donne, in crudeli condanne. A cui è necessario opporsi con strategie serie che, nella nostra regione, hanno già una storia importante.
Venerdi 28 Febbraio 2014 avrà luogo a Bologna il Convegno conclusivo del progetto di contrasto ai matrimoni forzati nella provincia di Bologna: agire sul locale con una prospettiva internazionale.
In tutto il mondo, i diritti delle donne vengono violati, con gravi conseguenze ove le donne decidono di opporsi all'imposizione di comportamenti e regole soffocanti. A partire dalla negazione dell'elementare diritto di scegliere con chi, e se e quando, sposarsi.
Per oltre 10milioni di ragazze e bambine ogni anno, ancora oggi l'imposizione violenta di matrimoni forzati (spesso con uomini anziani) è una durissima realtà, che viene attuata spesso anche sui nostri territori. Si tratta di imposizioni che trovano profonde radici negli squilibri di potere tra donne e uomini, in stereotipi e leggi patriarcali, basati sul consenso al controllo sociale sul corpo e sulle scelte sessuali delle donne. E' questo terreno "culturale" che consente il persistere, e rafforza, queste pratiche in molte comunità, dentro e fuori i paesi d’origine.
Molti Stati, per evitare la condanna internazionale rispetto al fenomeno delle spose bambine, hanno iniziato ad introdurre nelle proprie legislazioni il divieto di celebrare matrimoni precoci. Ma gli sposalizi forzati non avranno fine fino a quando non si cambierà la cultura che li legittima. E' per questo che anche in Italia (dove simili azioni sono decisamente fuori legge) tante bambine e giovani di familgie immigrate, anche se nate e cresciute nel nostro Paese, subiscono matrimoni forzati. A volte le loro storie vengono a galla: perché alcune tentano di sfuggirvi con il suicidio oppure finiscono vittime di femminicidi per aver osato ribellarsi. A volte semplicemente spariscono da scuola o dall’Italia, senza che nessuno abbia udito il loro grido d'aiuto.
Il progetto ‘Contrasto ai matrimoni forzati nella provincia di Bologna: agire sul locale con una prospettiva internazionale’ (realizzato da ActionAid e Trama di terre con contributo Fondazione Vodafone Italia) nasce con l’obiettivo di dare una risposta concreta per combattere questo fenomeno, proponendo strumenti utili alle operatrici/operatori dei servizi. Nel corso del convegno saranno presentate le prime Linee guida realizzate in Italia.
Appuntamento alla Regione Emilia Romagna, ore 9-18
Terza Torre, Viale della Fiera 8, Bologna
Saranno presenti: Teresa Marzocchi (Assessora alle Politiche Sociali Regione Emilia-Romagna); Beatrice Costa (Capo Dipartimento Programmi ActionAid Italia); Tiziana Dal Pra (Pres. Ass. Trama di Terre); Barbara Spinelli (avvocata e consulente legale del Centro Antiviolenza di Trama di Terre); Tiziana Zannini (dirigente Uff. Affari Generali e Sociali Dip. Pari Opportunità presso Presidenza Consiglio dei Ministri); Meena Patel (ass. Southall Black Sisters, Londra); Nursel Kilic (Femmes Solidaires, International Free Women Alliance, Parigi), Corinna Ter-Nedden (Centro Papatya, Berlino), Cristina Cattafesta (Cisda - Coord. Italiano Sostegno Donne Afghane). Inoltre una rappresentante di Fondazione Vodafone, che ha sostenuto economicamente il progetto.
Tiziana Dal Pra, presidente di Trama di Terre: Abbiamo voluto fornire a operatori e operatrici indicazioni e strumenti utili a garantire l’effettiva protezione di donne e bambine, con la consapevolezza di essere solo all’inizio di un percorso complesso e poco esplorato in Italia. Per questo vogliamo porre all'attenzione della politica italiana questo tema, portando il nostro contributo, frutto del lavoro sul campo fatto negli ultimi 5 anni. La prima necessità è quella di riconoscere i matrimoni forzati come una delle forme di violenza contro le donne: per farlo bisogna uscire da logiche relativiste e neutre che lo ascrivono solo a una problematica culturale. Chiediamo che il contrasto ai matrimoni forzati sia inserito come uno dei punti del Piano Nazionale antiviolenza che auspichiamo venga al più presto approvato.
Rossana Scaricabarozzi di ActionAid: I matrimoni precoci e i matrimoni forzati trovano profonde radici negli squilibri di potere tra donne e uomini e in stereotipi e leggi che rispecchiano l’idea che la donna debba ricoprire un ruolo sociale e familiare subalterno, regolato da modelli patriarcali. Per questo chiediamo all’Italia e agli altri paesi riuniti in sede delle Nazioni Unite che durante la prossima Assemblea generale si discuta di come inserire impegni specifici a contrasto dei matrimoni precoci e forzati nella nuova agenda globale per lo sviluppo dopo la scadenza degli Obiettivi del Millennio nel 2015.
Ricordiamo qui, infine, che Trama di Terre (oltre a promuovere questo progetto), ha gestito il primo rifugio in Italia per le donne scappate da matrimoni forzati e servizi di supporto alle donne che vi hanno transitato. Ha inoltre sviluppato attività di formazione e sensibilizzazione rivolte sia alla cittadinanza sia alle istituzioni, incentivando la condivisione di best practices a livello internazionale.
Per info: stampa@tramaditerre.org, tel. +39 334 7311570
Qui un breve video di Elders sulla dimensione del fenomeno dei matrimoni forzati a livello globale:
Per info: stampa@tramaditerre.org, tel. +39 334 7311570
Qui un breve video di Elders sulla dimensione del fenomeno dei matrimoni forzati a livello globale: