Inaugura sabato 8 novembre, e resterà aperta un mese, la mostra Rimini nel nome delle donne: pensata e curata da donne per restituire una lettura del territorio capace di dare riconoscimento alle figure femminili della storia.
Tra le principali promotrici del progetto Irina Imola (Assessora ai Servizi Generali di Rimini), che dice: "Attraverso una ricostruzione storica e iconografica sapientemente organizzata si riuscirà a comprendere la straordinarietà delle donne, alle quali, durante gli anni, Rimini ha dedicato propri spazi urbani. Figure femminili più o meno conosciute ma tutte ugualmente capaci di lasciare un segno importante attraverso il loro essere-nel-mondo. Donne che hanno “segnato una strada” e alle quali oggi sono dedicate vie, parchi, rotonde e percorsi. Sempre al cammino mi riferisco: a quello di essere arrivate a rendersi evidenti al mondo quando il mondo era dominato da un imperante pensiero che le relegava in una condizione subalterna e al cammino che, ancora oggi, dobbiamo compiere per affermare, come direbbe Hannah Arendt, il nostro “chi” irripetibile, nel confronto con l’unicità dell’altro. Per le donne qualsiasi tempo è stato un tempo difficile e nemmeno oggi, dopo tante battaglie di civiltà e diritti, la donna è immune da catalogazioni, prevaricazioni, violenze. È anche per questo che ogni nostra azione deve tendere a ripristinare o a raggiungere la parità dei diritti e delle opportunità in ogni ambito. La Toponomastica può compiere un’operazione morale e intellettuale fondamentale: sottrarre all’oblio e alla non conoscenza la memoria di tante donne della storia. E oggi quali strade dovremmo percorrere per costruire il mondo che vorremmo? Io credo le sole che conducano ad un cammino di inclusione, equitá, giustizia e libertà, in cui ogni individuo può vivere il suo ruolo nel mondo, in quello spazio pubblico, aperto e plurale, per la cui esistenza varrà sempre la pena combattere e che qui celebriamo. È su queste premesse che abbiamo intrapreso, per le intitolazioni della nostra città, un cammino di parità”.
Tra le principali promotrici del progetto Irina Imola (Assessora ai Servizi Generali di Rimini), che dice: "Attraverso una ricostruzione storica e iconografica sapientemente organizzata si riuscirà a comprendere la straordinarietà delle donne, alle quali, durante gli anni, Rimini ha dedicato propri spazi urbani. Figure femminili più o meno conosciute ma tutte ugualmente capaci di lasciare un segno importante attraverso il loro essere-nel-mondo. Donne che hanno “segnato una strada” e alle quali oggi sono dedicate vie, parchi, rotonde e percorsi. Sempre al cammino mi riferisco: a quello di essere arrivate a rendersi evidenti al mondo quando il mondo era dominato da un imperante pensiero che le relegava in una condizione subalterna e al cammino che, ancora oggi, dobbiamo compiere per affermare, come direbbe Hannah Arendt, il nostro “chi” irripetibile, nel confronto con l’unicità dell’altro. Per le donne qualsiasi tempo è stato un tempo difficile e nemmeno oggi, dopo tante battaglie di civiltà e diritti, la donna è immune da catalogazioni, prevaricazioni, violenze. È anche per questo che ogni nostra azione deve tendere a ripristinare o a raggiungere la parità dei diritti e delle opportunità in ogni ambito. La Toponomastica può compiere un’operazione morale e intellettuale fondamentale: sottrarre all’oblio e alla non conoscenza la memoria di tante donne della storia. E oggi quali strade dovremmo percorrere per costruire il mondo che vorremmo? Io credo le sole che conducano ad un cammino di inclusione, equitá, giustizia e libertà, in cui ogni individuo può vivere il suo ruolo nel mondo, in quello spazio pubblico, aperto e plurale, per la cui esistenza varrà sempre la pena combattere e che qui celebriamo. È su queste premesse che abbiamo intrapreso, per le intitolazioni della nostra città, un cammino di parità”.
Non per niente Irina Imola fa parte, fin dalle sue origini, del gruppo della Toponomastica Femminile.
Dall'8 novembre 2014, al Palazzo del Podestà, piazza Cavour, Rimini.